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La costante il cambiamento

Abbiamo capito che l’unico punto fermo sono gli obiettivi; coinvolgere, dialogare, attivare delle conversazioni, rimangono ancora oggi gli imperativi su cui si basano gran parte delle strategie di social media marketing.

Il principale nemico è l’indifferenza

No, non è il commento negativo il più acerrimo nemico del social media manager. Durante questi anni ci si è accorti che gli utenti che decidono di impiegare energie per entrare nei profili social aziendali e lasciare feedback negativi, nella maggior parte dei casi si aspettano che il brand chiamato in causa entri in azione fornendo loro delle spiegazioni. Se queste dinamiche di crisis vengono gestite bene dall’azienda, adottando quindi un atteggiamento trasparente e di apertura, è probabile che una parte di quegli utenti delusi sarà propensa a cambiare posizione. Dunque non devono essere i commenti negativi a far paura, bensì l’assenza totale di interazione.

Social Media Guru? No, grazie

Assistiamo quotidianamente all’affermarsi di soggetti che si autoproclamano rock star dei social e che passano gran parte del loro tempo a sfilare sulla passerella della visibilità, producendo contenuti accattivanti in cui si elencano le numerose skill che li contraddistinguono. Premesso che il personal branding è una pratica fondamentale, è altrettanto importante che non sia fine a se stessa. Negli anni i brand hanno imparato a diffidare da approcci troppo autoreferenziali, affidandosi invece a professionisti più concentrati nello studiare strumenti e strategie e nel rimanere aggiornati sulle continue novità.